Nel mese di ottobre (dal 15 al 26), malgrado la difficile situazione in Europa, un nostro team attrezzato di tutto punto per il monitoraggio e l’inanellamento di beccacce, composto da appassionati desiderosi sia di conoscere il “Santuario” (per alcuni era la prima volta) sia di rendersi utili prestando la propria opera volontaria per la beccaccia, ha raggiunto il “campo di lavoro” sull’isola di Vormsi (Estonia).

Dopo un lungo viaggio in auto, a mò di carovana, attraverso numerosi paesi europei (Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania e Lettonia finalmente si è arrivati in Estonia al porto di    Rohuküla, da lì con un breve passaggio in traghetto appena sbarcati sull’Isola di Vormsi  a darci il “benvenuto” si è palesato sulla strada che dal porto di Sviby porta al villaggio di Hullo uno splendido esemplare di alce!

Il team che ha operato sul posto, facendo base nella Pensione di Elle Malle ad Hullo, è stato coordinato dal Presidente della ONLUS Cardoni Saverio – coadiuvato dall’ornitologo estone Jaanus Aua – ed era composto dai laziali (Franco Lomuscio, Roberto Geri, Lorenzo Salvadori) e dai marchigiani (Leonardo Bonci e Gigi Gregori).

Per alcuni giorni al team si sono uniti: il dirigente dell’ISPRA, Dr. Alberto Sorace accompagnato dal faunista Valerio Nicolucci, raggiunti poi anche dal presidente del Club della Beccaccia Dr. Giovanni Giuliani accompagnato dal Vicepresidente della ONLUS Dr. Alberto Pellegrini, che si sono avvicendati con l’amico Fabrizio Lelli ed il Segretario della ONLUS Dr. Roberto Nannerini.

Gradita visita è stata anche quella di un nuovo amico, Andrea Beretta incontrato al porto di Rohuküla e che è venuto per un paio di giorni a visitare il Santuario.

L’attività del team, è consistita nel monitoraggio diurno, con cani da ferma, delle beccacce presenti quotidianamente sull’isola e nella cattura notturna con inanellamento, rilevamenti biometrici e rilascio delle beccacce.

Per quanto riguarda il “monitoraggio” si ricorda che l’isola è stata suddivisa in Zone a seconda della tipologia forestale prevalente (ad esempio ontaneti, betuleti, abetine, ginepreti, radure, etc.)  con lo scopo di capire, anche attraverso il monitoraggio coi cani, quale habitat boscato la beccaccia preferisce a seconda delle condizioni ecologiche dell’annata (andamento delle piogge, delle temperature, della disponibilità alimentare nel suolo etc.), e trarne quanto meno delle indicazioni sul suo comportamento nelle diverse situazioni con l’obiettivo di, eventualmente, influenzare le politiche di gestione del territorio.

Ogni operatore, a fine giornata, ha compilato una apposita scheda tecnica di monitoraggio in cui fornisce un insieme di informazioni qualitative e quantitative.

Le catture a scopo di inanellamento sono state effettuate con faro e rete (coppo), percorrendo in lungo ed in largo le praterie individuate attraverso durante un sopralluogo preliminare, tutte le praterie dell’isola sono adatte ad ospitare le beccacce in pastura ma per la cattura è indispensabile che l’altezza dell’erba sia relativamente bassa.

Da un paio di anni, oltre al faro, per l’individuazione delle beccacce sui campi stiamo utilizzando una termocamera, questo ci consente una più rapida esplorazione del terreno e l’individuazione di beccacce “difficili” da vedere con il solo faro, resta però indispensabile l’esplorazione del terreno che, date le dimensioni dei singoli campi, richiede anche più di un’ora per questo a seconda della disponibilità di operatori vengono costituiti più team composti da 2 persone.

Immediatamente, dopo la cattura, le beccacce vengono, maneggiandole delicatamente, inanellate, “misurate” (lunghezza del becco, lunghezza del becco fino alle narici, lunghezza del becco più testa, lunghezza del tarso, lunghezza del tarso più dito medio, lunghezza arco dell’ala, determinazione dell’età), pesate e rilasciate.

Volendo fare alcune, doverose, considerazioni sui risultati della “campagna” di monitoraggio ed inanellamento durata 12 giorni e 12 notti, si può dire che:

  • La prima cosa che è balzata subito agli occhi sono state le condizioni ambientali e climatiche apparse fin da subito anormali per la zona e per il periodo, quanto meno decisamente diverse da quelle degli anni precedenti: boschi e foreste secchi, i canali di scolo e i terreni asciutti, tutti sintomo della mancanza di piogge estive che ha colpito tutta l’Europa, temperature sopra la norma e mai prossime allo zero di giorno e tantomeno sottozero di notte e vegetazione in evidente ritardo nel riposo invernale (chiome ancora sulle piante).
  • I primi giorni di monitoraggio con i cani in foresta hanno dimostrato che i temuti effetti delle condizioni sopradette hanno certamente influenzato la presenza delle beccacce che è risultata nel complesso minore in quanto si ritiene fossero presenti le solite beccacce locali e poche beccacce in migrazione, il comportamento nervoso e poco accomodante chiaro sintomo delle condizioni non ottimali. Tuttavia, va detto, che le beccacce erano comunque presenti in discreto numero, la concentrazione però decisamente meno alta del solito, con i valori di ICA (indice Cinegetico d’Abbondanza) e IAN (Indice Abbondanza Notturna) di circa un 30% inferiori alla media degli ultimi anni, il che significa che in media ogni ora venivano incontrate 3-4 beccacce contro 6-7. Va comunque chiarito che durante il periodo di migrazione, a quelle latitudini, è possibile che la concentrazione di beccacce sia notevolmente diversa anche in una stessa foresta a seconda dell’esposizione al sole, al vento e alla tipologia di vegetazione, in pratica è stato comunque possibile incontrare anche 10 beccacce in un’ora come pure incontrarne 1 soltanto.
  • La situazione è iniziata a migliorare attorno al giorno 20 ottobre, a seguito di una lieve diminuzione della temperatura e dall’arrivo di vento da est-nord-est. Anche il continuo passaggio di oche di ogni specie, da mattina a notte, ci indicava che qualcosa stava cambiando, come poi dimostrato anche dall’ aumento degli indici ICA e IAN e delle catture notturne, con un risultato finale di oltre 1000 beccacce conteggiate con i cani in foresta e 300 con il faro sui prati, 50 beccacce sono state le beccacce catturate e inanellate, 31 giovani dell’anno e 19 adulte il rapporto fra giovani e adulti è stato inferiore a 2:1 questo valore rappresenta una grande anomalia se confrontato ad una media di 5:1 negli anni precedenti che rappresentava un indice di buon successo riproduttivo, il peso medio di 323 gr. anche esso inferiore alla media degli anni precedenti lascia supporre che la scarsità di piogge estive abbia compromesso la disponibilità alimentare per le beccacce, poco apprezzabile invece, come sempre, la differenza di peso in base all’età 324 gr. per le giovani e 322 gr. per le adulte.
  • Purtroppo il ritardo dei flussi di migrazione non ci ha permesso di ottenere i migliori risultati nelle catture notturne, basti pensare che la metà delle catture è stata realizzata nelle ultime 3 notti, e che solo l’ultima notte (26 ottobre) si è registrato un afflusso veramente imponente: con il traghetto da prendere alle 6:45 e la tanta fatica accumulata, si è deciso di fare soltanto un piccolo giro dei campi per verificare la situazione e quindi un solo team è sceso in campo,  a partire dalle 23:00… alle 5:30 era ancora in azione per catturare l’ultima beccaccia della stagione 2022!  Il risultato dell’ultima notte è stato di oltre 50 beccacce avvistate e di 11 inanellate, elevato anche il numero di beccaccini e altri uccelli di passo. Per quelli che si chiedono la portata del fenomeno dell’ultima notte basti pensare che con la stessa densità e percentuale di catture (non tutte le beccacce avvistate se ne stanno buone buone ad aspettare il retino) 3 team in 12 notti avrebbero avuto un risultato di circa 400 beccacce inanellate!